LA STORIA
Le prime testimonianze di vita sociale nel territorio risalgono, con molta approssimazione, al periodo cosiddetto Neolitico (5000-4000 a.c.). Alla civiltà del Bronzo (2000 a.C. circa) invece si ricollegano tracce dell'uomo, quali l'ascia bronzea ritrovata presso il castello di Casole.
In seguito all'espansione di Roma ed alla fondazione della colonia di Ariminum, il territorio di San Marino viene inglobato nell'Aemilia, l'ottava regione romana. Proprio la presenza sul Monte Titano dei discendenti di Romolo e Remo è quella che ha lasciato più tracce.
Al 951 risale un documento del re d'Italia Berengario II che testimonia la presenza di una comunità, che si raccoglie attorno alla pieve di San Marino, e che San Marino si era dato un ordinamento comunale costituito da un Arengo con potere legislativo, in carica per sei mesi soltanto, così da impedire la concentrazione dei poteri troppo a lungo nelle mani di una stessa persona. La vita del Comune è, però, costantemente minacciata dai vescovi del Montefeltro, di Rimini e di Ravenna che ambiscono ad ottenerne il controllo. Vari sono in questo periodo i tentativi di imporre al paese dazi o tributi, respinti dalla popolazione, che ricorre direttamente al Papa Bonifazio VII.
Il Settecento è teatro di una nuova crisi politica riguardante l'autonomia della piccola Repubblica. Infatti il Cardinale Giulio Alberoni, penetra con le sue truppe obbligando le autorità a giurare fedeltà allo Stato Pontificio, cosa che scatena atti di ribellione della popolazione. Il 5 febbraio del 1740 tutto si risolve grazie al delegato pontificio Enrico Enriquez: San Marino riesce a riconquistare la sua indipendenza e, ancora oggi, tale data viene ricordata come la festività di Sant'Agata (compatrona della Repubblica).
Nel 1849 Garibaldi tenta di raggiungere Venezia ma, nei pressi di Macerata Feltria, si trova circondato dagli Austriaci e l'unica possibilità di salvezza è di ripararsi nella piccola Repubblica. Egli stesso va al Palazzo Pubblico per presentare domanda di asilo, che viene accolta.
E’ proprio durante la Seconda Guerra Mondiale che San Marino, rimanendo neutrale, si trasforma in un rifugio sicuro per gli abitanti del circondario. Più di centomila persone chiedono ed ottengono asilo. I profughi sono sistemati nei palazzi, nelle chiese e nelle gallerie della ferrovia che dal 1932 collega Rimini con la Repubblica.
La vita del treno permise una miglior comunicazione e scambio tra i due Stati, ma, il 26 giugno 1944, i bombardieri americani colpirono la linea ferroviaria tra la stazione di Domagnano e Valdragone, ponendo fine alla storia del treno.